Cristianesimo in Asia

Il cristianesimo ha le sue radici stesse in Asia, avendo avuto origine dalla vita e dagli insegnamenti di Gesù nella Palestina romana del I secolo. Molto velocemente la nuova fede si diffuse attraverso l'opera evangelizzatrice dei suoi apostoli, inizialmente nel Levante, prendendo forma e radicandosi in grandi città come Gerusalemme ed Antiochia.

Secondo la tradizione l'ulteriore espansione verso est si è verificata tramite la predicazione di Tommaso apostolo, che stabilì il cristianesimo nell'impero partico (in Persia, l'attuale Iran) e in India. Le prime nazioni del Medio Oriente ad adottare il cristianesimo come religione di Stato furono l'Armenia nel 301 e la Georgia nel 327.

A seguito del Concilio di Efeso del 431 e dello scisma nestoriano in cristianesimo si suddivise in una versione più occidentale (la chiesa latina romana) ed in una orientale (la Chiesa d'Oriente nestoriana); questi ultimi iniziarono da parte loro il tentativo di conversione dei mongoli intorno al VII secolo. Il Nestorianesimo è stato poi con tutta probabilità introdotto in Cina durante la dinastia Tang (618-907).

La popolazione dei mongoli tendeva ad essere tollerante nei confronti delle differenti idee religiose, con certe tribù al suo interno che si ritrovarono ad essere principalmente cristiane e sotto la guida del nipote di Gengis Khan, il Gran Munke, il cristianesimo contribuì anche ad avere una piccola influenza religiosa nei confronti del neonato impero mongolo nel corso del XIII secolo.

Il missionario francese appartenente all'ordine dei frati predicatori, Giordano di Séverac, seguì la via della Persia e dell'India nel 1321-22; riuscì a riferire a Roma (a quanto pare da qualche parte sulla costa dell'India occidentale intorno all'attuale Mumbai) di aver dato sepoltura cristiana a quattro compagni monaci finiti martirizzati da fanatici musulmani. Giordano è conosciuto soprattutto per il suo "Mirabilia" del 1329 in cui descrive le meraviglie d'Oriente di cui è stato testimone: diede il miglior resoconto (fornito da qualsiasi altro europeo nel Medioevo, superiore anche a Marco Polo) delle regioni indiane visitate, dei suoi prodotti peculiari, del clima e dei costumi, della fauna e della flora.

La diocesi di Quilon o "Kollam", nello stato del Kerala in India, è la prima diocesi cattolica istituita in tutta l'Asia, sede di fondazione della chiesa cattolica in India; fondata nel 1329, quando il papa Giovanni XXII (allora in cattività ad Avignone) eresse Quillon a prima diocesi di tutte le Indie, suffraganea della Arcidiocesi di Soltania in Persia; questo attraverso la bolla pontificia intitolata Romanus Pontifix promulgata il 9 agosto. Lo stesso 21 agosto ne nominò poi Giordano di Séverac suo primo vescovo.

Nello stesso periodo si compì un certo sforzo per cercar di riunire l'Oriente all'Occidente cristiano; vi sono stati anche numerosi viaggi missionari i quali partivano dall'Europa in direzione delle Indie, soprattutto da parte di francescani, domenicani e della Compagnia di Gesù. Nel corso del XVI secolo gli spagnoli iniziarono a convertire i filippini. Nel XVIII secolo il cattolicesimo cominciò a svilupparsi più o meno indipendentemente nella penisola coreana.

Allo stato attuale, il cristianesimo continua ad essere la religione di maggioranza nelle isole Filippine, a Timor Est, in Armenia, Georgia, Cipro e in Russia; mentre ha significative minoranze in Corea del Sud, Cina, India, Indonesia, Vietnam, Singapore, Hong Kong, Giappone, Malaysia, Kazakistan, Kirghizistan, Libano, Siria e in diversi altri paesi asiatici del Medio Oriente per una popolazione cristiana totale di oltre 295 milioni di persone[1].


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